Il Modello di Servizio

Il modello di intervento poggia su un “Progetto pedagogico- educativo” attraverso il quale le cooperative esplicitano filosofia e finalità a tutti gli interessati – persone con disabilità, famiglie, servizi socio – sanitari ecc.. – e costituisce la base del “Patto di collaborazione” che contiene gli impegni di ciascun soggetto.

La cooperativa predispone quindi le condizioni necessarie alla attuazione del percorso: sceglie gli educatori; individua gli spazi abitativi adeguati, adeguatezza che investe anche il contesto territoriale in cui si trova l’abitazione (servizi, luoghi di socializzazione, mobilità, ecc).

A questo punto c’è la fase di avvio che prevede la definizione del “Progetto di vita” di ogni singolo beneficiario, costruito in modo partecipato dalla persona con disabilità e dalla sua famiglia, in cui si tiene conto dei desideri e non solo dei bisogni e di altre variabili di natura oggettiva, ad esempio le disponibilità di alloggi in quel momento.

Il percorso si avvia con la “scuola” dell’Abitare, quindi con azioni e esperienze finalizzate a promuovere l’aumento effettivo e graduale delle autonomie; esperienze che possono svolgersi durante brevi e ripetuti momenti di separazione dalla famiglia ed evolvere in modo graduale verso la soluzione abitativa più adatta alla persona: dalla vita autonoma al co-housing stabile con altri. In questo processo evolve necessariamente anche il ruolo dell’educatore che rimodula la propria presenza e i propri interventi in modo progressivo e coerente con l’acquisizione di autonomie e competenze da parte della persona con disabilità.

Tutto il percorso richiede un attento monitoraggio per rilevare gli apprendimenti e le strategie quotidiane della persona con disabilità e della sua famiglia. Parallelamente è importante sostenere un forte lavoro di comunità che permetta alla persona la costruzione di relazioni significative con il vicinato.

Il progetto quindi deve tener in costante equilibrio le dimensioni individuali, familiari e collettive.